Sull’ammoniaca

NH3Se dovessi parlare in modo approfondito di tutte le caratteristiche dell’ammoniaca… dovrei scrivere pagine su pagine, da quante sono!

Accennerò quindi ad alcune nozioni importanti, soffermandomi poi sugli aspetti legati al suo utilizzo e su alcune avvertenze.

L’ammoniaca è una sostanza alcalina presente in natura, anche negli organismi viventi (fra cui gli esseri umani), in quanto partecipa ad alcune funzioni biologiche. Viene anche creata in grandi quantità mediante metodi sintetici (Haber-Bosch e altri), che permettono di utilizzarla per numerosissime produzioni industriali, prima fra tutte quella dei fertilizzanti agricoli; numerose materie plastiche (come le melammine, il poliuretano…) la contengono, ma anche farmaci, materie prime per l’industria, etc.

Viene usata anche in detergenza come additivo, in quanto esercita un’ottima azione pulente sulle superfici dure. Per questa ragione, molte persone la usano anche “pura” (in soluzione acquosa) direttamente su pavimenti e finestre.

Il fatto che essa sia contenuta nel nostro organismo la rende parzialmente compatibile con esso, ma… solo in piccola parte. Infatti, le concentrazioni di ammoniaca negli organismi viventi sono infinitesimali! Non è affatto una sostanza “blanda”, bensì è corrosiva verso le mucose (occhi, polmoni) e, in più, può modificare geneticamente alcune cellule, come dimostrato da un esperimento relativamente recente (validato nel 2010) su Escherichia coli.

La cosa meno carina è la cancerogenicità verso mammiferi: nonostante lo IARC non riporti studi in merito, l’autorevole database RTECS segnala cancerogenicità al sistema gastrointestinale di mammiferi (via orale, 2009). Toxnet cita due studi giapponesi, secondo i quali l’ammoniaca è in grado di fare da promotore di tumori (ossia di peggiorare l’azione di agenti cancerogeni) nello stomaco di mammiferi.

In attesa di verificare che ci sia o meno una corrispondente tossicità anche nell’Uomo… il consiglio è evitare di esporvisi a dosi elevate. Che cosa significa? Significa evitare di usare spesso l’ammoniaca per lavare superfici estese, attività che purtroppo comporta l’esposizione continuata delle mucose respiratorie, della bocca, della faringe e degli occhi. Negli occhi è in particolare la cornea a subire i danni maggiori.

Capita che alcuni prodotti (detersivi, per esempio), pur non contenendo ammoniaca fra gli ingredienti, rilascino comunque vapori di ammoniaca; sono preoccupanti? Generalmente no: l’odore può essere dovuto a sostanze derivate da amminoacidi (ammino- è riferito proprio alle molecole di ammoniaca “incorporate” chimicamente nelle molecole degli amminoacidi stessi), che a pH alcalino rilasciano alcune molecoline di questa sostanza. Essendo molto volatile e molto odorosa, il nostro sistema olfattivo la sente subito: la soglia di percettibilità è molto bassa, bastano infatti 39 mg/m3, ossia circa 0,04 grammi in 1 metro cubo di aria – pensate a uno spazio grande quanto un cubo di un metro per lato… – perché il nostro naso ne avverta la presenza! A patto che il nostro naso non abbia perso sensibilità a forza di esporsi all’ammoniaca…

Fonti: Toxnet, RTECS, U.S.Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR), NIOSH, APAT IRSA “Metodi di misura delle emissioni olfattive”, European Commission ESIS, IUCLID Dataset.