Fra le sostanze tossiche a lungo termine per l’Uomo, c’è la categoria dei interferenti (o disruptori) endocrini. I meccanismi d’azione sono ancora in corso di chiarimento, invece le conseguenze dell’esposizione a queste sostanze sono già piuttosto chiare e sono ben descritte in questo brano tratto da un documento della Commissione Europea:
“Gli interferenti endocrini sono un gruppo di sostanze chimiche (naturali, sintetiche oppure prodotti o sottoprodotti di procedimenti industriali), l’esposizione ai quali può causare effetti avversi per la salute di un organismo intatto oppure della sua progenie o (sub)popolazione mediante alterazione delle funzioni del sistema endocrino.
In natura, gli interferenti endocrini hanno chiaramente mostrato di causare anormalità e funzioni riproduttive compromesse in alcune specie, nonché di essere associati a modifiche del sistema immunitario, a cambiamenti nel comportamento e a deformità scheletriche.
Nell’Uomo, gli interferenti endocrini sono stati indicati come responsabili di alcuni apparenti cambiamenti rilevati in modelli di salute umana negli ultimi decenni. Questi includono il declino della conta spermatica in alcune regioni geografiche, l’aumentata incidenza di figli maschi nati con malformazioni dell’apparato genitale e l’aumentata incidenza di alcuni tipi di cancro di cui si conosce l’influenza ormonale. In maniera più controversa, sono stati suggeriti legami con disparità nello sviluppo neurologico e nel comportamento sessuale.”
Un gruppo di sostanze caratterizzato da questo tipo di tossicità è rappresentato dai nonilfenoli etossilati, tensioattivi praticamente ubiquitari nei detersivi e nei disinfettanti per uso domestico fino a pochi anni fa, quando sono stati in gran fretta messi fuori legge.
Ecco le sostanze che al momento sono maggiormente sotto accusa:
- sostanze perfluoroalchiliche (PFOS, PFOA, PFC):
contenute in rivestimenti e trattamenti antiaderenti per la cucina, ritardanti di fiamma e idrorepellenti;
- dietilesilftalato:
contenuto nel PVC morbido e nelle pellicole per alimenti in PVC;
- gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA):
contenuti negli alimenti bruciacchiati e nel fumo da combustione;
- polibromodifenileteri (PBDE):
contenuti in ritardanti di fiamma;
- bisfenolo A:
contenuto specialmente nel policarbonato, negli scontrini di carta chimica e nelle resine epossidiche che rivestono taluni contenitori per alimenti.
Il Ministero dell’Ambiente in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità ha creato il Progetto Previeni, nell’ambito del quale in autunno 2012 è stato presentato a Roma il decalogo per i cittadini dal titolo “CONOSCI, RIDUCI, PREVIENI GLI INTERFERENTI ENDOCRINI”, con indicazioni importanti su come difendersi da queste sostanze tossiche. Potete scaricarlo anche da qui.
Esistono molte altre sostanze, apparentemente insospettabili, che ai nuovi studi stanno evidenziando la capacità di sostituirsi agli ormoni, per esempio mostrando attività “estrogeno-simile”. Fra queste sostanze, possiamo citare il linalool (componente di olii essenziali, derivato dalla lavanda), gli olii dell’albero del tè (olio essenziale di tea tree) e i parabeni.
È consigliabile non far leccare ai bambini i coperchi metallici dei barattoli, né i tappi a corona dei succhi di frutta: la parte in gomma morbida che riveste l’interno di questi tappi generalmente contiene ftalati.
[Bibliografia specifica:
– SEC(2004) 1372 – COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENT on implementation of the Community Strategy for Endocrine Disrupters – a range of substances suspected of interfering with the hormone systems of humans and wildlife (COM (1999) 706);
– Kurtz JL (2007) Prepubertal gynecomastia linked to lavender and tea tree oils. N Engl J Med. 2007. 356(24):2542-3 (citato in http://www.iss.it/inte/aspe/cont.php;?id=148&lang=1&tipo=5 e in http://www.farmacovigilanza.org/cosmetovigilanza/);
– Istituto Superiore di Sanità – Progetto Previeni: http://www.iss.it/prvn/;
– Ministero dell’Ambiente: http://tinyurl.com/a9o5lkk]