Gli scarichi che non vengono convogliati al depuratore se ne vanno direttamente nei corsi d’acqua: dagli stagni, torrenti e fiumi, ai laghi e mari.
In provincia di Brescia per esempio ci sono tuttora troppo pochi depuratori: il 30% degli scarichi della provincia non è depurato (nell’industrializzata Val Trompia si arriva al 90%) e quelli esistenti sono spesso malfunzionanti [fonte: http://www.corriere.it/, articolo di Pietro Gorlani del 22 aprile 2012].
Se le sostanze presenti nelle milioni di tonnellate all’anno di detersivi fossero tutte in grado di essere degradate in pochi giorni dai batteri “buoni”, naturalmente presenti nei corsi d’acqua, allora molte situazioni di degrado ambientale non esisterebbero neppure.
Ma siccome non è così…
… molte di queste sostanze continuano ad accumularsi nei corsi d’acqua e negli specchi d’acqua. Alcune sostanze tendono ad annidarsi nel suolo e si fermano sul fondale o nei sedimenti. Dai corsi d’acqua possono passare nelle falde acquifere. Alcune sono tossiche per l’Uomo, altre sono tossiche per gli organismi che vivono nelle acque, altre sono in grado di alterare gli ecosistemi in cui questi organismi vivono, causando l’estinzione di alcune specie viventi e la sovrappopolazione di altre.
E’ di primaria importanza evitare l’uso di sostanze che biodegradano lentamente o che non biodegradano affatto, presenza invece comunissima nei detersivi convenzionali e anche in molti prodotti denominati ecologici.