Cominciamo con la biodegradabilità…
Il primo aspetto da considerare in un prodotto a basso impatto ambientale è la possibilità da parte dell’ambiente di smaltire velocemente ognuna delle sostanze impiegate per realizzarlo.
Delle tonnellate di sostanze immesse ogni anno nelle acque di scarico, una parte passa attraverso impianti di depurazione e una parte no.
Gli impianti di depurazione si occupano di sottoporre le sostanze presenti nelle acque di scarico a trattamenti di vario tipo: filtrazioni, demolizione da parte di agenti chimici aggressivi (acidi o alcali) e infine biodegradazione, ad opera di batteri “buoni” allevati in biomasse in sospensione nell’acqua dette “fanghi attivi“. Le acque destinate al consumo umano vengono sottoposte anche a trattamenti igienizzanti con radiazioni ultraviolette e altro. Le eventuali sostanze refrattarie a questi trattamenti vengono trattenute in filtri a carbone attivo posti alla fine dell’impianto; la loro distruzione avverrà in appositi inceneritori per rifiuti tossici.