Nuova conferenza a Brescia sul cromo esavalente

Acqua_puraMartedì 25 ho partecipato in qualità di relatrice a un’altra conferenza sulla qualità dell’acqua di acquedotto, stavolta inerente l’acqua di Brescia e indetta dall’associazione X Brescia Civica.

Gli altri relatori erano:  il prof. Marino Ruzzenenti (storico dell’ambiente), il sig. Mario Tomasoni (Responsabile operativo A2A Ciclo Idrico S.p.A.) e il dr. Fabrizio Speziani (Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico dell’ASL di Brescia).

Né i rappresentanti delle istituzioni, Speziani e Tomasoni, né noi freelance, Ruzzenenti e io, abbiamo messo in discussione il punto di partenza: la potabilità dell’acqua è da tutti confermata, in quanto i limiti di legge sono rispettati. Ciò che però è stato ammesso è che la contaminazione da Cromo esavalente esiste e pone alcuni interrogativi, a cui nella serata si è cercato di rispondere.

Il prof. Ruzzenenti ha effettuato un excursus sui vari tipi d’inquinamento nell’area della città di Brescia (con riferimento al SIN Caffaro) e ha evidenziato fra l’altro l’assenza di depuratori in Val Trompia. Anche a detta di Tomasoni, durante l’inverno le forti piogge hanno permesso alle falde di accrescersi, diminuendo la concentrazione dell’inquinante; in più, la fonte di Mompiano (non contaminata) ha triplicato la propria portata, aumentando così la propria incidenza di acqua pulita nella totalità delle erogazioni dell’acquedotto. In questo modo i valori del Cr VI si sono assestati su valori bassi (<5, 5-10 ug/L). Un suggerimento per la popolazione è abituarsi a risparmiare acqua potabile, utilizzando acqua piovana per gli usi comuni (lavare la macchina, irrigare il giardino), in modo da abbassare le portate e permettere all’acquedotto di rifornirsi il più possibile dalla fonte invece che dai pozzi, anche nei periodi meno piovosi. È una questione di portate: se c’è molta richiesta di acqua, il gestore dell’acquedotto è costretto a integrare la fonte attingendo ai pozzi, che però sono in parte contaminati.

In particolare, io ho parlato delle seguenti tematiche, trattate in modo più approfondito nelle slides (scaricabili qui):

Che cos’è il cromo esavalente e le ragioni per cui tecnicamente è presente nelle falde di Brescia

ho fatto una breve descrizione di questi aspetti, distinguendo il Cr VI dal Cr III (cromo trivalente) e dal Cr metallico.

Le criticità tossicologiche del Cr VI, da quelle già riconosciute e codificate a quelle in corso d’indagine da parte delle istituzioni

mi sono addentrata nel suo comportamento chimico e nelle ragioni per cui è così aggressivo e pericoloso per la salute, chiarendo che, comunque, la sua assimilabilità da parte del corpo umano è relativamente bassa (pari o inferiore al 10% di quanto ingerito) in quanto il nostro sistema digestivo è in grado di detossificarla in buona parte. Ho spiegato che, pur ipotizzando (la cosa è in corso di approfondimento da parte dell’UsEPA, potrebbero volerci ancora anni prima di conoscere i risultati) che non sia cancerogeno per via orale per l’Uomo, questa sostanza è comunque sicuramente mutagena per l’Uomo (ossia tossica per il patrimonio genetico della specie umana) e tossica per il ciclo riproduttivo di mammiferi, quindi non è consigliabile esporvisi più di tanto.

Un consiglio di massima è: per valori di Cr VI simili a quelli attuali, l’acqua si può considerare bevibile e utilizzabile per la cucina. Per valori superiori (15-20 ug/L e superiori), è meglio tutelare in particolare i bambini e fornire loro acqua in bottiglia di vetro, esente da Cr VI. In questo senso è meglio tenere monitorati i dati pubblicati periodicamente dall’ASL, che è in prima linea nel seguire questo problema.

Gli aspetti geologici che caratterizzano i sommovimenti delle falde stesse

Ho accennato agli scambi che, con tempistiche imprevedibili, le falde possono attuare fra loro e alla possibilità di aumenti imprevisti delle concentrazioni di inquinanti dovute agli sversamenti da vecchie falde inquinate, che prima dello scambio non erano comunicanti. A parte gli sversamenti attuali (anche involontari, come le perdite da serbatoi industriali) di cromo esavalente, può esserci quindi in qualsiasi momento, in teoria, uno sversamento di inquinanti da falde “inattive” a falde a cui si attinge acqua tramite pozzi. In attesa di bonifiche delle falde, è quindi opportuno tenere monitorati i dati dell’ASL.

Su richiesta del pubblico, ho anche spiegato perché le bottiglie in plastica non sono consigliabili (si veda la problematica del Bisfenolo A trattata in questo blog nell’articolo http://www.detersivi-ecologici.net/sul-bisfenolo-a/ ) e perché non lo sono neppure, in buona parte, gli apparecchi di filtrazione domestici, che alcune ditte propongono di installare al rubinetto di casa (http://www.detersivi-ecologici.net/la-persona/lacqua-del-rubinetto-e-sicura-e-gli-apparecchi-di-filtrazione-domestici/). Come ha detto il dr. Speziani, le problematiche microbiologiche associabili a questi apparecchi, se non correttamente manutenuti, possono addirittura sfociare in infezioni da Legionella, batterio mortale.