Pesce affumicato

Salmone_affumicatoSapevate che… il fumo “liquido” è più salutare del caro, vecchio “genuino” fumo di legna?

Torniamo indietro di qualche passo… Nelle combustioni incomplete di sostanze organiche (ossia sostanze a base di catene di carbonio, fra cui troviamo i tessuti biologici) si creano composti chimici di grande pericolosità, gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici). Il più pericoloso di questi composti è denominato benzo-a-pirene, classificato come cancerogeno per l’Uomo (Carc1). È persistente nell’ambiente e bioaccumulabile; è un genotossico (ossia dannoso per geni e DNA) ed è incluso nella lista di 564 sostanze sospettate di essere interferenti endocrini. Insomma, pur se naturale… è del tutto indesiderato nel nostro organismo! Gli altri IPA sono “parenti” chimici del benzo-a-pirene, che con lui hanno in comune la struttura chimica di base (alcuni anelli benzenici collegati insieme… il benzo-a-pirene ne ha 5) e in parte la tossicità. Meglio esporvisi il meno possibile…

Attraverso l’alimentazione, si possono assumere IPA soprattutto con gli alimenti grigliati, il pesce affumicato, cozze vongole e crostacei allevati in acque inquinate, insalate e verdure a foglia larga coltivati in zone con forte inquinamento atmosferico.

Pesci_affumicatiL’affumicatura è uno dei processi che creano IPA. Pesce, carne, formaggio, ma anche cereali e tè (in alcuni Paesi le pratiche di affumicatura vengono applicate anche a questi alimenti), specialmente se trattati a livello domestico, possono contenere livelli veramente alti di queste sostanze indesiderate.

Chi preferisce l’affumicatura diretta, credendola più sana e genuina, si ricreda: è quella che espone alle concentrazioni più elevate di IPA. Le modalità di affumicatura che riducono maggiormente gli IPA sono: il trattamento con il “fumo liquido” e l’affumicatura indiretta.

Il “fumo liquido” è un aromatizzante prodotto dal fumo “naturale”, sottoponendo quest’ultimo a processi di condensazione e purificazione, proprio al fine di rimuovere la maggior parte degli IPA. Mediamente la concentrazione si riduce a un decimo rispetto al fumo diretto.

L’affumicatura indiretta è effettuata a livello industriale in condizioni controllate, con il fumo prodotto esternamente rispetto alla camera di affumicatura. L’abbattimento degli IPA è paragonabile al procedimento precedente.

Fonti: ISS (Istituto Superiore di Sanità), IARC (International Agency for Research on Cancer)

Perchè lo stato infiammatorio non è compatibile con la donazione Avis

Donazione_sangueQuando si dona il sangue oppure un emoderivato (plasma, piastrine) bisogna sempre ricordarsi che potrebbe essere utilizzato, come spesso è, da persone a cui i medici stanno curando un tumore. Spesso si tratta di bambini, per esempio con leucemie. Durante le cure chemioterapiche, questi pazienti hanno le difese immunitarie molto basse, tanto che devono essere particolarmente cauti nella vita di tutti i giorni e non esporsi a virus né infezioni batteriche. Devono adottare misure preventive particolari, perchè per loro le infezioni possono essere molto pericolose.
Quando devono ricevere sangue o emoderivati per via trasfusionale, si aspettano che questo dia loro nuova vita, che sia integro e pulito da ogni agente infettante. Generalmente lo è. Tuttavia, se il donatore, al momento della donazione, presenta infezioni (come l’influenza o il raffreddore) o reazioni allergiche (come quelle ai pollini o alla polvere) e in presenza di sintomi, nel sangue potrebbero essere presenti quantità elevate di anticorpi. Gli anticorpi fanno parte della risposta immunitaria di un organismo sano ad un’infezione o ad un antigene (come nel caso delle allergie); nel malato oncologico, sono dannosi perchè dànno segnali di “allarme” ingiustificato (perchè nel paziente quell’infezione NON C’È, in quel momento) a un sistema immunitario che non può rispondere, in quanto “inattivato”, con conseguenze anche molto gravi.
Fra le cose a cui il donatore deve stare attento c’è l’assunzione di latte o latticini prima della donazione.
Le persone che soffrono di allergia in fase acuta, e quindi con sintomi, e comunque le persone allergiche al lattice o al veleno degli imenotteri (vespe e api), sono purtroppo escluse dalla donazione di sangue, per non rischiare di esporre i pazienti a surplus di anticorpi…
Concludendo, bisogna essere molto responsabili quando si dona il sangue, perchè potrebbe arrivare a pazienti sensibili, che non sono affatto rari!
Ecco perchè capita che il medico dell’AVIS ci rimandi a casa senza aver effettuato la donazione, dopo averci visitato e aver capito che il nostro organismo non è al massimo, oppure che abbiamo fatto qualcosa che pregiudichi la qualità del sangue. Non prendiamocela e, la prossima volta, stiamo un po’ più attenti! 😉