Gli ftalati sono sostanze chimiche utilizzate soprattutto per rendere morbide e flessibili le materie plastiche, in particolare il PVC. Sono usati nei cosmetici e nei prodotti per la cura della persona, fra cui profumi, lacche per capelli, saponi, shampoo, smalti per unghie e idratanti per la pelle. Sono contenuti in prodotti di consumo come giocattoli in plastica morbida, tende per doccia, carta da parati, tendine, imballaggi per cibarie (fra cui la parte interna dei tappi in metallo) e pellicole protettive.
Sono usati anche in finiture per legno, vernici, inchiostri, detersivi, adesivi, tubi in plastica per impianti idraulici, tubi e sacche per sangue e altri usi medici, solventi, insetticidi, presidi medici, materiali da costruzione e pavimentazioni in PVC.
Fino al 1999 sono stati usati anche in ciucci, sonaglini e oggetti per la dentizione dei bambini.
Gli ftalati e i loro metaboliti (ossia il risultato della assimilazione e digestione di queste sostanze) sono stati ritrovati nel sangue di molte persone.
Il Di(2-ethylhexyl)phthalate (DEHP) è sotto esame in quanto possibilmente cancerogeno per l’Uomo e possibilmente tossico per il ciclo riproduttivo dei neonati assistiti medicalmente con tubetti che lo contengano. È negativo all’Ames test per numerosi ceppi di Salmonella (mutagenesi); è però cancerogeno per ratti, topi e porcellini d’India, nonché promotore di tumori. È bioaccumulabile (Log Kow = 7,45 > 3), quindi nel tempo ha la tendenza ad accrescere la propria concentrazione nell’organismo, qualora l’organismo vi sia continuamente esposto.
Il Di-n-butyl phthalate (DBP) si è dimostrato particolarmente attivo come tossico per il ciclo riproduttivo degli animali. Anch’esso è bioaccumulabile (Log Kow = 4,9).
Fra gli altri, il Diethyl phthalate è quello che finora ha insospettito meno: non è classificabile come cancerogeno; in più, non ha tendenza alla bioaccumulazione (Log Kow = 2,47 < 3). Viene quindi permesso il suo utilizzo nelle fragranze per cosmetici, detersivi e profumi.
Tuttavia, gli ftalati sono tutti sospettati di svolgere attività di interferenza con il sistema endocrino; pertanto, anche l’uso di sostanze come il diethyl phthalate pone un serio dubbio sulla sicurezza.
[Fonti: U.S. National Library of Medicine; U.S. Agency for Toxic Substances and Disease Registry; IARC].