Questa sostanza (detta anche Ciclotetrasilossano, D4, Octamethylcyclotetrasiloxane o, più genericamente, Cyclomethicone) è un silicone e viene utilizzata in cosmetica come “agente emolliente, antistatico, condizionatore cutaneo e dei capelli e come solvente per le sue proprietà volatili, la sua idrofobicità e per la sua bassa tensione superficiale” (dal sito www.farmacovigilanza.org/cosmetovigilanza/). Viene usata anche nell’industria chimica per vari utilizzi, tanto da essere una sostanza ad alto volume di produzione HPV (High Volume Production), essendo prodotta in quantità che vanno da 100.000 a 500.000 tonnellate/anno.
Come tutti i Dimethyl siloxanes (categoria di siliconi), è resistente alla biodegradazione. Fortunatamente è molto volatile e fotodegradabile, con tempi di dimezzamento alla luce solare piuttosto brevi (5,2 giorni). La tossicità per gli organismi acquatici è generalmente bassa. [Fonti: Toxnet; Ministero Ambiente). Però è mia opinione che i siliconi (pure quelli volatili), quando entrano in falda acquifera, oltre a non subìre alcuna fotodegradazione causa la mancata esposizione al sole, sono critici in quanto possono rendere impermeabili le membrane naturali che abitualmente lasciano passare l’acqua (semipermeabili), come le zone sabbiose di filtrazione dell’acqua di fonte, oppure le membrane presenti nelle radici delle piante.
Criticità tossicologiche
Si tratta di una sostanza classificata ed etichettata come Tossico per la riproduzione Cat. 2, con l’indicazione di pericolo “Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto”ai sensi del Regolamento CLP nr 1272/2008/CE sulla classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele (Regolamento emesso dalla Commissione Europea). Nonostante ciò, il Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori (SCCS), organo della stessa Commissione Europea, permette che venga utilizzato nei prodotti cosmetici. Il documento del dicembre 2005 (scarica qui) riporta, a pagina 38, la seguente contraddittoria affermazione, molto indicativa:
“Conclusions on Reproductive Toxicity -There is no evidence that D4 causes developmental toxicity in rats or rabbits or an adverse effect on male rat fertility. However, effects on female rat fertility were identified.”
E infatti i dati ci sono…
Tuttavia, la valutazione finale ha permesso alla sostanza di essere comunque utilizzata come ingrediente, in quanto il Reg nr 1223/2009/CE sui prodotti cosmetici (Regolamento emesso dalla Commissione Europea) non ne limita l’utilizzo. Questa sostanza è anche sospettata di essere un interferente endocrino (DHI, Danish Hydraulic Institute).
L’agenzia francese del farmaco (http://ansm.sante.fr) ha proposto di effettuare prove di cancerogenicità su questa sostanza. Vedremo come andrà a finire…